La Voce, periodico del Circolo culturale Jacopo Stellini, diretta da Ferruccio Clavora. Si tratta dell’organo di stampa che intende dare una voce al quel mondo largamente maggioritario della
comunità slava delle Valli del Natisone che intende mantenere un legame di leale appartenenza all’Italia e allo stesso tempo riaffermare le specificità di una comunità di lingua e cultura slava.
Il giornale è scritto parte in italiano e parte in “nediško”, ed affronta i molteplici problemi che pongono a repentaglio la sopravvivenza della Slavia friulana come comunità omogenea caratterizzata da una specifica identità linguistica e culturale.
Apri il periodico e se vuoi salvato sul tuo PC.
Indice:
Ora o Mai più.
La Riforma Sanitaria,
Vernacolo, Base per tutte le lingue
Sviluppo o Assistenzialismo Clientelare
Non solo Tanti, ma anche subito
4a Festa Del Popolo Resiano.
Associazione che si batte per il riconoscimento e autonomia della Identità Resiana.
Pagine
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giovedì 4 dicembre 2014
lunedì 1 dicembre 2014
Resia Oggi - Dicembre 2014
E' uscito il periodico "Resia Oggi" di Dicembre 2014.
Sommario:
Orgogliosi di essere Resiani
4a festa del popolo Resiano
Convocazione Assemblea
Riflessioni
Non solo tanti, ma anche subito
Terza lettera ai Resiani
Ingiuste applicazioni
Minoranze, quale tutela?
Il tricolore sul campanile di Pradielis
Opposizione, Indifferenza e apatia
lunedì 28 luglio 2014
Festa Resiana 2014
Anche quest’anno riproponiamo la festa dei resiani, «Una data simbolica, rappresentativa dell’identità dei resiani “Orgogliosi di essere Resiani”.
Questa è la festa dell’identità RESIANA, una identità che deve essere valorizzata anche attraverso momenti in primo luogo istituzionali, che consentano al popolo resiano di identificarsi con la sua terra, la
sua storia, le sue radici, e la sua lingua, la nostra lingua», per ricordare l’insediamento ufficiale di Resia.
L’esistenza di Resia come comunità e come popolo risale ad oltre 1400 anni, e lo hanno ben testimoniato le migliaia di resiani nel mondo, che tali si sono sentiti e che si sono fatti conoscere per la loro laboriosità, per il loro ingegno, senza mai dimenticare i valori della terra d’origine. il nostro impegno è perché almeno il ricordo di questo legame rimanga vivo e la nostra cultura, attraverso la nostra lingua, continui ad essere vivace senza essere svilita a dialetto di altre.
Per questo invitiamo tutti i Resiani, all’Albergo “Alle Alpi” a Prato di Resia, dove ci incontreremmo per
una serata di allegra compagnia per relazionare sulle iniziative che sono state intraprese per il riconosci-
mento della nostra Identità.
PROGRAMMA:
Ore 18.00 Incontro con autorità, Saluto e relazione del Presidente.
Ore 18.15 Saluto del Sindaco Sergio Chinese
Ore 19.30 Cav. Uff. Adriano Ritossa;” Le ultime modifiche legislative a livello regionale
a favore della minoranza linguistica slovena
ore 19.45 dott. Ferruccio Clavora; “Resia – Slavia Friulana, per un adeguata tutela”
Ore 20.00 Tiziano Quaglia; lingua di una minoranza
Ore 20.30 Cena
Menù: - € 18.00 a persona
Primo: Ravioli ricotta e spinaci al burro con mandorle e aglio
Secondo: Vitello tonnato
Contorno: Verdure miste di stagione
Vino, acqua - Dolce, caffè.
La serata sarà allietata con Zitira e Buncula
Le prenotazioni, si ricevono presso Sig.ra Sabina Madotto (ore pasti) al cellulare:
338 4233743 - entro e non oltre, sabato 2 agosto 2014 – ore 21.00
lunedì 21 luglio 2014
Interferenze Slovene, dirette e non.
Ecco uno spezzone "estratto" dalla trasmissione lingue e dialetti, condotta da Giovanni Marco Polli (Joan Marc Polli), venerdì 18 luglio scorso.
Anche a Resia si comincia a notare un certo "appoggio" mettendo in buona luce chi compie attività filoslovena.
Non che debbano essere demonizzati, i filo svloneni, ma la chiesa dovrebbe starne al di fuori oppure limitarsi a sostenere la verità. E la verità è una sola.
Per Chi fosse interessato a sentire tutta la trasmissione invece può farlo usando il link
http://www.youtube.com/watch?v=1LwkKD-HGo0
Buon ascolto.
Tiziano Quaglia
martedì 15 luglio 2014
Resia Oggi - Luglio 2014
E' uscito il periodico "Resia Oggi" di Luglio 2014.
Sommario:
Protettorato Sloveno Sulle Valli
Pecunia Non Olet
Elezioni Comunali a Resia
Resia piange il Maestro Giovanni Micelli "Zangalin"
Ci ha lasciati anche M.Aldo Barbarino "Grof"
Felicito Tosoni, eroico concittadino
Resistenza e resa
Resia ... ma non solo
giovedì 24 aprile 2014
RESIA: piange il maestro Giovanni Micelli Zangarlin.
Maestro Giovanni Micelli
|
il Maestro Giovanni Micelli Zangarlin;
Egli sarà ricordato per il suo impegno nella lotta per il riconoscimento ufficiale della vera Identità Resiana, svolto, senza riserve, con disponibilità, convinzione, con coraggio e sentita dedizione alla giusta causa.
m.tro G. Micelli con alluni
|
Il popolo Resiano gli sarà riconoscente per sempre.
“Identità e Tutela Val Resia” esprime alla Signora Renata, al figlio Andrea ed ai Famigliari tutti, il più sentito cordoglio, affettuosamente.
Il Presidente di Identità e Tutela Val Resia
Alberto Siega
lunedì 21 aprile 2014
Sbuhèn Gwen
Ci sono situazioni in cui non esistono parole per dire ciò
che si sente dentro.
Penso che questa sensazione la provino tutti quanti hanno avuto modo di conoscerti, collaborare con te o ascoltare le tue suonate.
Penso che questa sensazione la provino tutti quanti hanno avuto modo di conoscerti, collaborare con te o ascoltare le tue suonate.
Il vuoto che lasci verrà in parte colmato dalla tua dedicazione alla
valorizzazione della Val Resia in tutte le sue espressioni a partire dalla
musica che tu Giovanni hai saputo interpretare e insegnare da grande maestro.
Di questa tua dedicazione tutta Resia ti è riconoscente.
Di questa tua dedicazione tutta Resia ti è riconoscente.
L’associazione tutta si stringe attorno alla tua famiglia in
questo difficile momento.
Condoglianze.
Sbuhèn Gwen.
Ti vogliamo ricordare così:
mercoledì 5 febbraio 2014
BILINGUE??
BILINGUE??
I
filosloveni resiani tornano all’assalto per imporci una lingua che non è la
nostra
Una profonda
riflessione merita farsi sul preteso miglioramento (ma, leggasi: cambiamento /
annientamento) della lingua resiana che i filosloveni resiani tentano in questi
ultimi anni di propinarci.
Essi si
affaticano da più di mezzo secolo per cambiare il nostro status, ma essi non
comprendono che non vale tanto arrabattarsi e spremersi il cervello per
riformare la nostra cultura e imporre una lingua che, in fin dei conti, non è
parlata che dalla più piccola delle nazioni slave, la quale conta meno di due
milioni di individui e, di conseguenza, non ha alcuna eco internazionale.
Ciò premesso ci
si chiede:
- quale futuro viene
tracciato per l’avvenire dei nostri figli?
Oggi tutti i
bambini del mondo, oltre a quella di casa, studiano le lingue che hanno ed
avranno valenza internazionale, quali: l’inglese, lo spagnolo, il tedesco, il
francese, il russo, il cinese, l’arabo e poche altre.
Proporre loro lo
sloveno significa deluderli, tradirli: sarebbe come dargli una canottierina di
cotone per difendersi dal freddo in un inverno con temperature sotto lo zero.
I filosloveni
resiani - un gruppetto di persone il cui numero può contarsi sulle dita di una
mano, stipendiati e favoriti da chi può e lo fa intenzionalmente – vogliono
imporci lo sloveno con la forza (v. episodio della carta di identità bilingue)
e con l’inganno (ostentando una maggioranza inesistente), approfittando
dell’assenza della misera politica italiana e così un domani potranno dire che
a Resia si parla lo sloveno e che, dunque, in valle esiste la minoranza
slovena. Ci hanno già provato in altre circostanze: con il pater noster, con il
duale, con alcune tradizioni, con i costumi, ecc.
Un modo odioso e
cattivo di imporsi pur essendo anch’essi convinti che lo sloveno annienterà il
resiano in breve tempo, mandando a farsi benedire tutte le accorate
raccomandazioni dei grandi linguisti di livello mondiale che ritengono
essenziale, logico e opportuno salvare la lingua resiana la quale
interessa, per la sua arcaicità e ricchezza di vocaboli a tutto il mondo slavo
in particolare e alla linguistica internazionale in generale. A suo tempo, era
stato chiesto l’aiuto dell’UNESCO per salvare il resiano dall’estinzione e per
tenerlo lontano proprio dallo sloveno standard universalmente ritenuto il boia
(o il boa) del resiano. I filosloveni resiani hanno dato prova di assoluta
insensibilità verso Resia e i resiani. Non vogliono certo il loro bene. Ai
filosloveni locali preme solamente e soprattutto l’affermazione in valle della
Slovenia. Hanno usato il resiano soltanto per poter inserire Resia nella legge
38/2001 e quindi non gliene importa niente se il resiano verrà ingoiato dallo
sloveno.
Dobbiamo
assolutamente bloccare questo scempio e invitare i filosloveni a farsi da
parte, perché non commettano altre sciocchezze come quella di aver inserito
Resia nell’inferno della legge 38 che, per i più, trattasi di legge
incostituzionale per quanto attiene la sua applicazione nella provincia di
Udine e, per noi, un carrarmato con il quale la Slovenia ci tiene prigionieri.
Comunque, la
nostra costante tendenza è quella di ristabilire concordia tra le parti ed
evitare di cadere nella rete di estranei pronti ad approfittare di situazioni
di conflitto per girarle a proprio vantaggio e imporre il proprio predominio.
Se cambiano la
loro lingua, i resiani rimarranno senza identità, stranieri sulla loro terra.
Del resto lottare contro natura è impresa ardua e siccome “nulla di contrario
può divenir cosa stabile e permanente” così anche questa lotta artificiosa
dovrà cessare, come per tante altre, col trionfo delle leggi naturali sulle
mene eterogenee ed artefatte, mosse solamente dall’interesse di pochi cattivi
compaesani e da stranieri che non amano Resia dove vivono da nemici.
Ma ciò che è più
importante è il dover dare ai nostri figli e nipoti strumenti tali che possano
cavarsela e affermarsi in questo difficile mondo, evitando loro il rischio di
future servitù, tra cui quella dell’obbedienza ai disposti della legge 38.
Perciò assolutamente e fermamente “no” alla bilingue italiano-sloveno a
Resia. La questione andrà risolta diversamente: o mantenendo comunque la scuola
in valle, anche se gli alunni sono pochi in virtù della storia e della cultura
resiana, o istituendo una scuola privata / parificata, come è stato fatto in
tante altre località italiane dove esiste lo stesso problema. I proventi di una
centralina idroelettrica basterebbero per sostenerne i costi.
Infine confidiamo
nella saggezza degli organi ministeriali, regionali, provinciali e comunali che
si pronunceranno e risolveranno il problema.
I.T.V.R.
martedì 4 febbraio 2014
Il cuculo
Cucüvizä - Il Cuculo
di Alberto Siega
Imperterrita continua l'applicazione della
legge per la minoranza slovena con la complicità della politica e dei suoi
maggiori esponenti.
Trieste,
29 nov - La presidente della Regione Debora Serracchiani ha firmato il decreto
che individua gli enti gestori e concessionari dei servizi pubblici che, in
base all'articolo 10 della legge 38/2001 (''Norme a tutela della minoranza
linguistica slovena della regione Friuli Venezia Giulia''), sono tenuti
all'utilizzo dello sloveno nelle insegne pubbliche e nella toponomastica
nell'area confinaria del Friuli Venezia Giulia, dove è storicamente presente
questa comunità. Saranno così coinvolti nell'attuazione di tali misure: ANAS,
Autovie Venete, Autostrade per l'Italia e FVG Strade; i gestori del
TPL-Trasporto Pubblico Locale: Trieste Trasporti, SAF-Autoservizi FVG di Udine
ed APT di Gorizia; RFI-Rete Ferroviaria Italiana, Trenitalia, Aeroporto FVG,
Poste Italiane e la Rai.
Imponendo di fatto una lingua
estranea alle popolazioni della Slavia Friulana e di Resia.
Continua l'annessione delle nostre terre al
sistema sloveno senza tenere conto della volontà popolare e della loro storia,
violando i loro diritti e la libertà di autodeterminazione scambiando la
faziosità politica con l'identità per il solo tornaconto dei contributi
elargiti copiosamente per le varie associazioni filoslovene.
La storia si ripete come duecento anni fa,
quando, anche allora, un gruppo di Kranzi (Cragnolini) abbagliati e illusi
contribuirono a annientare lo stato della Carniola e la sua Lingua.
Scriveva il Vescovo di Gorizia
monsignor Giuseppe Wallant (1820);
Che
i caporioni carniolini non s'accorgono che col cambiare il loro antico e vero
nome di carniolini in quello di sloveni, essi
ed i loro connazionali vengono a rimanere, in qual modo, senza patria
come gli zingari ed altri popoli nomadi, i quali soli non hanno nessun paese
che porti il loro nome.
Difatti, finché gli abitanti o provenienti
dalla Corniola si chiameranno col loro vero e antico nome di Carniolini,
avranno sempre una patria, cioè la Carniola; ma assumendo, come taluni tra loro
pretendono, il nome nuovo di sloveni, con ciò stesso vengono a rimanere senza
patria, poiché non esiste nessun paese che si chiami slovenscka o slovenia, o
alcunché di simile; a meno che non si
voglia portare in campo la slavonia o la slovachia, due regioni situate
nell'Ungheria le quali sono abitate da due nazioni diverse; cioè, la prima da
Croati e la seconda da slovacchi, i quali, benché slavi di stirpe, hanno come i
Carniolini lingua, grammatica e letteratura propria.
Perciò i Carniolini che hanno
emigrato dal loro paese negli altri a quello confinanti, se vogliono conservare
la loro nazionalità e patria, devono conservare anche il loro nome antico
assieme alla loro lingua ma se cambiando nome pur conservando la loro lingua,
vengono a rimanere senza patria, e sempre stranieri anche nel nuovo paese di
dimora;
Un
tanto, come il cuculo, che è noto per la sua peculiare caratteristica del parassitismo
di cova che consiste nel deporre il proprio uovo all'interno del nido di altri uccelli: la
femmina depone un solo uovo in ogni nido, le uova somigliano molto a quelle
della specie "ospite". Alla schiusa, il piccolo del cuculo, con
l'aiuto del dorso, si sbarazza delle altre uova presenti nel nido e non ancora
schiuse, presentandosi quindi nel nido come l'unico ospite. I genitori adottivi
vengono ingannati da questo comportamento e nutrono il cuculo come se
fosse un proprio figlio.
Così
anche questi falsi profeti continuano a
fare progredire questa fasulla identità pur essendo senza terra e senza lingua,
se non artificiosa, creata per imporre
la propria volontà e usurpare ad altri
popoli la loro storia, cultura e lingua,
imponendo loro la propria
identità anche se nulla hanno a che
vedere con la storia slovena anzi; hanno avuto un percorso differente di storia
come differente è la loro lingua.
Come allora anche oggi, con l'intento di
annettere un altro lembo di terra libera, che con determinazione vuole mantenere le proprie identità, la propria
cultura e la propria lingua e che in forma becera, la politica per meri interessi,
continua come allora, ad assecondare per
allargare la propria giurisdizione.
Così, come il Cuculo, anche i nostri
“cuculi” illudono la popolazione con false promesse, per meri tornaconti e per
scalate politiche, contribuendo a svilire la propria storia millenaria
offendendo i propri Avi che con caparbietà, fatica e amore hanno difeso per
oltre un millennio la propria Identità senza scendere a compromessi ne sotto il
patriarcato di Aquileia, né sotto la repubblica di Venezia, né sotto il dominio
Asburgico e nemmeno Napoleonico come non hanno recepito le direttive di
Mussolini con le leggi che bandivano le parlate alloglotte. I cuculi,
invece, che si adoperano a questi giochi camminano verso il giudizio della Corte di Giustizia Universale della
storia, la quale, darà loro la giusta ricompensa quali traditori del proprio
popolo.
martedì 14 gennaio 2014
Apologia di Hrabar
Prefazione del libro "Apologia di Hrabar" in Inglese ed Italiano.
La traduzione in Inglese è della dottoressa Eleanor Callanan, Docente di lingua inglese presso l’Università di Udine.
Apri il documento con la prefazione nelle due lingue.
Oppure click sull'immagine seguente.
Il libro "APOLOGIA DI HRABAR " è in vendita presso la libreria
FRIULIBRIS di Beltrame Alessandro - via Piave 27 - 33100 UDINE
La traduzione in Inglese è della dottoressa Eleanor Callanan, Docente di lingua inglese presso l’Università di Udine.
Apri il documento con la prefazione nelle due lingue.
Oppure click sull'immagine seguente.
Il libro "APOLOGIA DI HRABAR " è in vendita presso la libreria
FRIULIBRIS di Beltrame Alessandro - via Piave 27 - 33100 UDINE